Nel corso di molti decenni di sviluppo industriale si è sempre negata la relazione tra la salute e l’ambiente. Lo sviluppo è stato misurato soltanto nei termini di incremento dei consumi e degli investimenti; oggi sappiamo che esiste una relazione diretta tra salute ed ambiente, e nessuno sviluppo ha senso se la crescita del Prodotto Interno Lordo avviene a scapito della nostra salute. Né potrebbe essere diversamente: secondo le statistiche ufficiali, nel 2022 sono quattordici milioni i morti al mondo causati dall’inquinamento ambientale. In un Pianeta avvelenato e iper-competitivo aumentano anno dopo anno malattie come il cancro, le patologie respiratorie e cardiache, gravi patologie alimentari e, negli ultimi anni, crescono vertiginosamente pure i disturbi mentali soprattutto tra i giovani. Il 90% della popolazione mondiale respira aria inquinata; il cambiamento climatico porta gravi siccità o alluvioni, con serie conseguenze sul benessere; il surriscaldamento globale permette ad insetti killer di vivere in luoghi prima impensabili; il cibo spazzatura è fattore scatenante di molteplici gravi malattie; la microplastica sta diventando parte della nostra catena alimentare con effetti ancora sconosciuti ma certamente non benevoli…l’elenco è lungo, ma quel che è certo è che un ecosistema malato mette seriamente a repentaglio la salute di chi lo abita.
La tutela della salute non può ridursi a curare la malattia ma occorre un approccio radicale che tenga conto dei limiti ecologici del Pianeta, e quindi integri salute ed ambiente. Un approccio radicale perché, per migliorare la salute, occorre affrontare il male alla radice e modificare il modello di sviluppo neo-liberista che è intrinsecamente inquinante e distruttivo in quanto centrato sull’aumento senza freni dei consumi.
La nostra salute richiede di liberare il mondo dalla sua dipendenza dai combustibili fossili, per salvaguardare l’ecosistema da cui dipende il nostro benessere. La nostra salute richiede di tornare a modelli alimentari morigerati e sostenibili, come la Dieta Mediterranea. La nostra salute richiede di muoversi di più, adottare stili di vita meno stressanti e dedicare meno tempo ai miti del successo e del denaro. La nostra salute richiede tante altre cose, purtroppo la nostra società pone al centro l’avere ed è scarsa l’azione pubblica per sensibilizzare circa gli argomenti principali che riguardano la qualità della vita.
Anche sul tema della salute il nostro mondo è drammaticamente diseguale: come ha evidenziato la pandemia di Covid-19, alcune persone sono in grado di vivere una vita più sana e hanno un accesso migliore ai servizi sanitari rispetto ad altre, e questo è dovuto interamente alle condizioni in cui si nasce e si vive. Quattro miliardi di persone al Mondo lottano per sbarcare il lunario con un reddito giornaliero minimo e senza opportunità di crescita, e hanno poco o nessun accesso ad ambienti sicuri, acqua e aria pulita, sicurezza alimentare e servizi sanitari.
Di fronte all’indifferenza o all’incapacità di intervento delle istituzioni, è molto importante che scuola e famiglia facciano la loro parte, educando alla sostenibilità, alla lotta allo spreco ed a modelli di vita che prevengano le malattie. I bambini di oggi devono sviluppare pensiero critico e consapevolezza, un orientamento verso stili di vita migliori per qualità della vita, sostenibilità ambientale, sociale ed economica.
Vale la pena di aggiornare la famosa massima di Michael Pollan “non mangiare niente che tua nonna non riconoscerebbe come cibo”, in “non mangiare niente che tua nonna non mangerebbe, se non le spiegassi cosa contiene e da dove proviene”.