Come spiegare ai bambini l’importanza del risparmio? Spiegarlo con leggerezza, senza utilizzare termini astrusi, inducendo una riflessione sulla gestione delle finanze personali e sul valore del denaro. Un buon inizio è proiettare un film ed introdurre il tema in maniera emozionale. Mary Poppins è una delle pellicole più adatte per coinvolgere i piccoli sul ruolo delle banche, sull’importanza di una pianificazione del budget familiare per riuscire a fronteggiare i periodi di difficoltà, sulle opportunità e sui rischi degli investimenti in strumenti finanziari che promettono miracoli ed invece possono lasciarci al verde.
Il grande compito della formazione
Ma non basta vedere un film o leggere una favola di Esopo per recuperare l’enorme ritardo degli italiani sull’educazione economica. La consapevolezza sul valore del danaro e sulle scelte economiche deve svilupparsi sin dalla Scuola primaria. Occorre familiarizzare i bambini con temi ed argomenti con i quali impattano ogni giorno e che trovano nell’economia la chiave di comprensione. Solo la formazione può far superare la difficoltà, un vero e proprio disagio, che si riscontra negli adulti, quando arriva il momento di dover effettuare scelte importanti che, senza una formazione economica, diventano un gioco con i dadi: può andare bene ma quasi sempre va male ed il banco vince sempre. L’economia fa parte della vita quotidiana anche di bambini e ragazzi ma di educazione economica, con l’eccezione di alcune scuole secondarie di secondo grado, non c’è quasi traccia in nessun altro ordine della scuola italiana.
Ma come insegnare l’economia ai più piccoli?
Ovviamente non possono essere utilizzati gli strumenti tipici dell’economista, come analisi matematica e statistica inferenziale. Per introdurre la terminologia economica senza utilizzare specialismi si possono utilizzare esempi di vita concreta (ad esempio, ragionare sulla paghetta introduce facilmente al tema del risparmio) mentre la capacità di ragionamento si può stimolare con una riflessione sull’uso delle risorse (l’elogio della polpetta, un prodotto nuovo derivante da scarti, permette di introdurre sia l’economia circolare che il concetto basilare di efficienza). Importante poi l’utilizzo di storie per spiegare la nascita di strumenti importanti: ad esempio, l’invenzione della moneta si presta ad essere raccontata con una storia partendo dal primitivo baratto, per trattare poi la divisione del lavoro, la nascita dell’economia di mercato, infine l’esigenza di disporre di una unità di conto che sia riserva di valore e mezzo di scambio. La storia permette di trattare argomenti complessi in modo semplice, è uno strumento potente che fa sognare, stimola la fantasia, è aperta a diverse interpretazioni, stimola il pensiero come processo e non come pensato. La coerenza di una storia dà una formidabile coerenza interna alla narrazione sincronica e diacronica.
In sintesi, occorre sempre evitare di dare ai bambini una interpretazione preconfezionata del mondo, mentre occorre fornire loro una capacità di analisi critica delle complessità crescenti del reale, per aiutarli a prendere decisioni in un contesto caratterizzato da risorse scarse disponibili per usi alternativi. Ai bambini va data una mappa, una bussola e gli strumenti per navigare e raggiungere la loro meta personale. Trasferire agli alunni la comprensione di una terminologia è importante, ma altrettanto è fornire loro degli strumenti per ragionare ed assumere decisioni nell’incertezza tipica del nostro tempo. Esiste ovviamente una questione di formazione degli insegnanti, ma partendo in forte ritardo possiamo almeno contare sulle numerose esperienze svolte altrove e che necessitano di essere adattate e diffuse alla nostra realtà.