La plastica è un materiale derivato dal petrolio ed è tra gli inquinanti più dannosi per la salute dell’ambiente. La Terra è ormai sommersa dalla plastica, un problema grave soprattutto nelle nazioni in via di sviluppo, dove i sistemi di raccolta dei rifiuti sono quasi inesistenti. Dopo l’uso, le materie plastiche vengono spesso gettate nei fiumi e finiscono in mare dove il gioco delle correnti forma delle immense “isole di plastica” la cui attuale estensione è pari a quella del Nord America.
Ma anche il mondo sviluppato è soverchiato dalle plastiche, rifiuti non biodegradabili che permangono nell’ambiente per centinaia di anni e si degradano in milioni di particelle (microplastiche), ormai presenti in ogni angolo del pianeta e reperiti dal Polo Nord alla Fossa delle Marianne. Le microplastiche fluttuano nell’aria che respiriamo, finiscono nell’acqua che beviamo, nei pesci e nei cibi che mangiamo, con effetti sulla salute ancora controversi ma sicuramente non benefici.
Come fermare questo disastro?
Una volta che è disperso nell’ambiente, è molto difficile recuperare il rifiuto di plastica. La soluzione è certamente raccogliere e riciclare la maggior quantità possibile del materiale, ma è evidente che la migliore plastica è quella che non viene prodotta e utilizzata. Dobbiamo iniziare con l’eliminare l’uso dei sacchetti di plastica, portando al supermercato sempre sacchetti di rete o rigidi. Dobbiamo poi evitare i cibi con eccessivi imballaggi, preferendo sempre il fresco, il locale e lo sfuso. Soprattutto dobbiamo rendere consapevoli i bambini sui gravi pericoli insiti nell’inquinamento da plastiche, che se non contrastato con decisione porterà al collasso diffuso degli ecosistemi e al superamento dei limiti ambientali entro i quali l’umanità può operare in sicurezza.
Abbiamo una sola Terra. Prendiamocene cura!
Non ci sono scuse per non modificare i nostri comportamenti irrispettosi dell’ambiente ed occorre partire dalla famiglia e dalla Scuola. Sono diverse le attività che è possibile svolgere in classe per aumentare la consapevolezza del problema ed avviare un cambiamento. Ciascun bambino può essere invitato a riflettere su quanta plastica consuma a scuola ed in famiglia, wow, ne resterà stupefatto! Anche riflettere sulle microplastiche, sulla loro diffusione e persistenza nel tempo sarà sorprendente per i bambini.
Un’altra idea è quella di guardare insieme documentari e film che raccontano il problema dell’inquinamento in maniera emozionale come il bellissimo WALL•E (Disney Pixar), oppure Happy feet e La gabbianella e il gatto. Molto efficace pure leggere e discutere brani di autori dedicati all’ecologia, come Sepulveda, Powers, Zanzotto, Rigoni Stern, Sebald… Il tutto può essere accompagnato da mappe concettuali o semplici cartelloni. E ricordiamo sempre che l’esempio è lo strumento più efficace per educare i bambini a cambiare il proprio stile di vita: l’insegnante può utilizzare le borracce riutilizzabili, preferire un buon panino chiuso in materiali riciclabili alle merendine confezionate, evitare i succhi di frutta se non contenuti in vetro o tetrapak….
Si tratta di tante piccole ma grandi cose che aiutano l’ambiente attraverso uno stile di vita più sostenibile. La Terra è una soltanto ed il suo futuro è nelle nostre mani ed in quelle dei nostri figli. La Scuola deve contribuire al cambiamento per via della consapevolezza, anche sollecitando l’adozione di tante piccole soluzioni.