“La famiglia non è una cosa importante. È tutto” scriveva Michael J. Fox.
Il nucleo familiare è iniziato con i primi umani. Anche se le famiglie oggi possono sembrare diverse da come erano migliaia di anni fa, sono ugualmente importanti oggi come lo erano allora. In occasione della “Giornata internazionale delle famiglie”, sarebbe necessario discutere, nelle classi, di qualunque ordine e grado, sui fattori sociali, economici e demografici che incidono sulle famiglie di tutto il mondo. I megatrend, comprese le nuove tecnologie, i cambiamenti demografici, la rapida urbanizzazione e le tendenze migratorie, nonché i cambiamenti climatici, gli sprechi alimentari ed energetici hanno plasmato in modo drammatico il nostro mondo e la prolungata pandemia ha accelerato tutti questi processi.
Le famiglie stanno cambiando, molte diventano più piccole, ed attualmente il 65% di famiglie è composto da coppie che convivono con figli o da coppie che convivono in famiglie allargate, con i nonni ed altri parenti. Nel corso del tempo le famiglie si sono ristrette, un po’ ovunque, per la decrescente denatalità, la scarsa crescita economica dell’ultimo trentennio e, da ultimo, per l’impatto della pandemia sui tempi di vita e di lavoro. In Italia la denatalità è particolarmente drammatica: secondo l’ISTAT, negli ultimi anni abbiamo raggiunto il record di minore natalità mai registrato nella storia d’Italia. Alla più che consolidata questione nazionale della bassa fecondità si sono associati gli effetti del lockdown e della crisi, generando ancora più incertezza nelle scelte di pianificazione familiare.
Tutti parlano di famiglia, ma le misure concrete a favore delle famiglie sono davvero scarse. Pertanto, è importante che la politica governante e la società lavorino per garantire che tutte le famiglie abbiano accesso alle risorse ed ai servizi di cui hanno bisogno per prosperare. La famiglia rappresenta un’entità essenziale per la costruzione e la conservazione dei valori e delle tradizioni, nonché per la trasmissione di tali valori e conoscenze alle future generazioni. Ciò è particolarmente importante per la coesione sociale, l’identità culturale e la stabilità dei sistemi economici e politici.
La famiglia è insomma un insieme di persone che partecipano intimamente gli uni alle vite degli altri; una costruzione sociale e culturale che si estende ben oltre ai legami, alle parentele di sangue e alle determinazioni biologiche. Tutto ciò che oggi viene definito “contro-natura” non è altro che evoluzione. Purtroppo l’aggettivo “naturale” – così come “normale” – è da tempo compromesso, bisognerebbe avere una maggiore consapevolezza quando lo si sente o lo si usa. La biologia ha le sue leggi ed è indifferente alle vicende umane. Siamo noi esseri umani a farci colpevoli quando, con la scusa di ciò che è naturale, escludiamo altre forme di aggregazione, limitiamo i diritti di autodeterminazione e i principi di libertà e di uguaglianza degli altri individui, sfruttando il nostro potere dato dal privilegio. A maggior ragione, oggi, dopo che la pandemia ha fatto emergere altri tipi di parentele – non necessariamente di sangue, e non unicamente binarie ed eteronormate – è sempre più necessario riflettere in maniera approfondita e critica sull’idea che abbiamo della famiglia e della parentela, in modo da costruire un nuovo sistema di valori e strutture che sia in grado di accettare e riconoscere la diversità per includerla senza pregiudizi.