La giornata mondiale del tonno è stata istituita dall’ONU per sensibilizzare la coscienza pubblica sull’importanza di questo prezioso pesce, non solo nella catena alimentare ma nell’intero ecosistema marino. I tonni infatti hanno un ruolo centrale per la salute del mare, perché contribuiscono all’equilibrio naturale sequestrando il carbonio e facendo circolare nutrienti essenziali per moltissime altre specie. Oggi il tonno è in pericolo, se ne pesca troppo e molte varietà, come quello rosso, sono in via di estinzione.
Facciamo della giornata del tonno un’opportunità, in tutte le scuole, per riflettere sull’importanza del mare per la salute del pianeta e quindi per il benessere dell’intera umanità. Il tonno è una risorsa troppo preziosa per l’ecosistema e deve essere consumata nei limiti della capacità del mare di riprodurla. Ecco quindi che alla base del concetto di pesca sostenibile c’è il rispetto per il mare, patrimonio naturale e bene comune da preservare, minacciato da uno sfruttamento selvaggio. L’uomo pratica la pesca fin dalla preistoria, un’attività che da sempre assicura alimenti e lavoro. Negli ultimi decenni di industrializzazione e consumismo, tuttavia, la smodata sete di profitto ha cambiato drasticamente il rapporto dell’uomo con il mare e la pesca industriale ha impoverito drasticamente le risorse marine, compromettendo l’esistenza di habitat delicati e portando alla compromissione della biodiversità.
Occorre sviluppare nei più piccoli la consapevolezza sulla necessità di cambiare stili di vita ed evitare comportamenti di consumo dannosi per le specie ittiche e per gli ecosistemi marini che le ospitano. Tutti dobbiamo essere consapevoli del fatto che la responsabilità sulle condizioni del mare non può che dipendere dalle nostre scelte di consumo, spesso confuse e fuorviate da pubblicità ingannevoli e false.
È importante far riscoprire ai più piccoli le virtù della Dieta Mediterranea che segue la stagionalità, rispetta l’ambiente e preferisce i prodotti locali. Insegniamo ai bambini a riscoprire ricette dimenticate che valorizzano appieno il pesce di piccola taglia, più sostenibile, meno costoso, poco noto e meno commercializzato. Evitiamo il tonno ed i pesci di grande taglia che non solo sono a rischio di estinzione, ma sono pure meno salutari in quanto accumulatori di inquinanti tra cui il pericoloso mercurio. Il nostro Mar Mediterraneo è ricco di veri campioni della sostenibilità, la grande squadra del pesce azzurro: sardina, acciuga (o alice), sgombro, aringa, bianchetti. I bambini non li conoscono, perché la pubblicità non ne parla e quasi mai le famiglie li propongono, preferendo le comode confezioni pronte di tonno o merluzzo. Il pesce azzurro è noto come pesce “povero” perché poco costoso, ma in verità è ricchissimo di benessere. A rendere il nostro prezioso pesce azzurro una fonte di salute è il suo patrimonio di grassi buoni, i famosi Omega 3, ma anche di sali minerali. A fronte di questa ricchezza, il pesce azzurro è invece povero di calorie e di grassi saturi, quindi amico della forma fisica, oltre che del nostro benessere. Il pesce azzurro fa bene al cuore e all’apparato circolatorio, fa bene all’apparato scheletrico perché contiene calcio e Vitamina D. Protegge da numerose malattie, per l’azione benefica che ha sul metabolismo, sul sistema nervoso e sull’apparato digerente.
Proponiamo sulle nostre tavole meno tonno e più pesce azzurro: ne guadagnerà la salute, il portafogli e pure l’ambiente!