Il 5 dicembre di ogni anno celebriamo la giornata mondiale del volontariato, istituita nel 1985 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite (ONU) con lo scopo di riconoscere il lavoro, il tempo e l’abnegazione dei volontari dell’intero mondo. Volontariato inteso in senso lato: sostegno alle iniziative di pace, aiuti umanitari, assistenza medica, monitoraggio dei diritti umani, assistenza agli emarginati, e molto altro ancora.
Lo slogan della giornata quest’anno è “INSIEME – AGIAMO ORA”, a sottolineare i valori della cooperazione e del gioco di squadra in luogo della distruttiva competitività tipica del neo-liberismo dominante. Il messaggio della giornata 2022 è di grande attualità, in considerazione dei mali del Mondo, scosso da decine di guerre, dalla dilagante diseguaglianza e da una crisi ambientale sempre più evidente nei fenomeni climatici estremi.
Per il futuro del nostro pianeta dobbiamo agire INSIEME ed occorre agire ORA! Questa non è un’era in cui coltivare il proprio orticello e l’egoismo, e le crescenti disuguaglianze nel mondo esigono la necessità di cooperare per trovare soluzioni comuni. I volontari, uniti dalla solidarietà, sono un modello al quale riferirsi per sviluppare soluzioni a sfide non rinviabili per uno sviluppo più equo e sostenibile.
Osserviamo che la Scuola e il volontariato collaborano poco pur perseguendo un comune obiettivo: la formazione integrale del cittadino, e per questo sarebbe utile una maggiore integrazione tra questi due mondi. Nel corpus normativo riguardante la scuola è frequente il riferimento alla “cittadinanza attiva”, e questo appare il terreno di incontro con il terzo settore. Il volontariato non predica ma è cittadinanza attiva, al pari della scuola profondamente inserito nella comunità di riferimento. Come educatori dovremmo maggiormente riflettere sulle opportunità offerte da una maggiore interconnessione tra Scuola e volontariato per trasmettere ai bambini, con metodi didattici attivi e partecipativi, la passione, i valori sociali e la positività dei volontari, capaci di stimolare nelle giovani generazioni la responsabilità di prendersi cura del prossimo e della propria comunità.
In questo proficuo confronto l’alunno avrebbe l’opportunità di intraprendere un percorso di crescita e di acquisizione di maggiore consapevolezza delle proprie potenzialità e limiti. Sta poi all’insegnante utilizzare quella parte dell’articolato mondo del “no profit” che reputa maggiormente utile per realizzare un percorso di cittadinanza attiva reale, fatto di responsabilità, di educazione morale, di capacità organizzativa e di interazione sociale, in ambiti diversi da quelli familiari e scolastici.
L’universo del volontariato è ricco di opportunità educative che la Scuola dovrebbe imparare a cogliere, integrandolo nel proprio piano dell’offerta formativa. Il volontario è il paradigma di un nuovo modello sociale cooperativo che ha consapevolezza dei limiti ecologici del Pianeta, nel quale la disponibilità di qualsiasi risorsa è limitata, e perciò bisogna comportarsi come in un sistema ecologico chiuso in grado di vivere con le risorse disponibili. E dato che le risorse non sono inesauribili questo impone due scelte: farsi la guerra tra persone e tra popoli per accaparrarsi beni sempre più scarsi o cooperare. Se crediamo nel volontariato e nella possibilità di una feconda contaminazione con la Scuola, dovremmo iniziare ad insegnare a bambini e ragazzi il valore della cooperazione, della condivisione e del gioco di squadra. Incoraggiare, riconoscere e promuovere il volontariato con i fatti e non con vuote chiacchiere celebrative è un’azione importante per la creazione di un futuro più equo e più inclusivo per tutti.